Pablo Neruda e considerato uno dei poeti di lingua spagnola piu importanti e rappresentativi di tutti i tempi. Ecco perche abbiamo raccolto in questa selezione di poesie di Pablo Neruda alcuni dei suoi scritti piu emblematici .
12 poesie di Pablo Neruda
Come vedremo di seguito, molte delle sue poesie si distinguono per aver affrontato il tema dell’amore in modo impareggiabile, ma la verita e che questo scrittore spagnolo ha composto poesie su molti argomenti diversi.
Poesie sulla vita, la morte, la natura e l’amicizia, tra le altre, spiccano anche nella sua vasta opera .
1. Il mio cuore era un’ala viva e torbida…
Il mio cuore era un’ala viva e torbida…
un’ala meravigliosa piena di luce e desiderio.
Era primavera sui prati verdi.
Blu era l’altezza e il terreno era smeraldo.
Lei – colei che mi amava – e morta in primavera.
Ricordo ancora i suoi occhi da colomba insonni.
Lei -quella che mi amava- chiuse gli occhi… tardi.
Pomeriggio di campagna, blu. Pomeriggio di ali e voli.
Lei -quella che mi amava- e morta in primavera…
e porto la primavera al cielo.
Iniziamo la nostra selezione delle poesie di Neruda con questi bellissimi versi sulla natura , la liberta e la speranza. Una serie di ricordi dai toni onirici che senza dubbio permette di pensare alle loro interpretazioni piu profonde.
2. Amico, non morire
Amico, non morire.
Ascoltami queste parole che escono brucianti,
e che nessuno direbbe se non le dicessi.
Amico, non morire.
Io sono quello che ti aspetta nella notte stellata.
Che sotto il sanguinoso sole al tramonto attende.
Guardo i frutti cadere sulla terra oscura.
Guardo danzare le gocce di rugiada sull’erba.
Di notte al denso profumo di rose,
quando danza il cerchio di immense ombre.
Sotto il cielo del sud, quello che ti aspetta quando
l’aria della sera come baci di bocca.
Amico, non morire.
Io sono quello che taglia le ghirlande ribelli
per il letto della giungla profumato di sole e giungla.
Quello che ha portato in braccio i giacinti gialli.
E rose strappate. E papaveri insanguinati.
Quello che ha incrociato le braccia per aspettarti, adesso.
Il ragazzo che ha rotto i suoi archi. Quello che ha piegato le sue frecce.
Io sono quello che mantiene il sapore dell’uva sulle mie labbra.
Grappoli fritti. Morsi di vermiglio.
Colui che ti chiama dalla pianura e germogliato.
Io sono quello che ti desidera nell’ora dell’amore.
L’aria del pomeriggio piega i rami alti.
Ubriaco, il mio cuore. sotto Dio, vacilla.
Il fiume slegato scoppia in lacrime ea volte
la sua voce si assottiglia e diventa pura e tremante.
La sera risuona il lamento azzurro dell’acqua.
Amico, non morire!
Io sono quello che ti aspetta nella notte stellata,
sulle spiagge dorate, sulle eta bionde.
Quello che ha tagliato i giacinti per il tuo letto e le rose.
Steso tra l’erba sono io che ti aspetta!
Come abbiamo detto, Pablo Neruda e famoso per le sue poesie sull’amore, ma la verita e che mi occupo di molti argomenti diversi , tra gli altri, come abbiamo detto, sulla morte.
3. Il mare
Ho bisogno del mare perche mi insegna:
Non so se imparo musica o coscienza:
Non so se e una singola onda o e profonda
l’assolo rimbomba la voce l’abbagliante
assunzione di pesce e navi.
Il fatto e che anche quando dormo
in qualche modo cerchio magnetico
all’universita del surf.
Non sono solo i gusci schiacciati
come se un pianeta tremante
partecipera la morte graduale,
no, dal frammento ricostruisco il giorno,
da una striscia di sale la stalattite
e da un cucchiaio l’immenso dio.
Quello che una volta mi ha insegnato lo tengo! E aria
vento incessante, acqua e sabbia.
Sembra poco per il giovane
che qui vengo ad abitare con i suoi fuochi,
eppure il battito che sali
e scese nel suo abisso,
il freddo del blu che crepita,
il crollo della stella,
il tenero dispiegarsi dell’onda
sprecare la neve con la schiuma,
il potere immobile, li, determinato
Come un trono di pietra nel profondo,
sostituito il recinto in cui sono cresciuti
tristezza ostinata, accumulando oblio,
e cambio bruscamente la mia esistenza:
Ho dato la mia adesione al puro movimento.
Per il nostro poeta la natura era un ottimo mezzo per trasmettere i suoi sentimenti e in poesie come questa lo mostra. Attraverso questi elementi e in grado di raggiungere le profondita dell’essere umano e di descriverlo secondo il suo modo piu genuino di essere.
4. Sonetto 93
Se mai il tuo petto si ferma,
se qualcosa smette di bruciarti nelle vene,
se la tua voce nella tua bocca va senza essere una parola,
se le tue mani dimenticano di volare e si addormentano,
Matilde, amore, lascia le tue labbra socchiuse
perche quell’ultimo bacio deve durare con me,
deve rimanere immobile per sempre nella tua bocca
affinche accompagni anche me nella mia morte.
Moriro baciando la tua fredda bocca pazza,
abbracciando l’ammasso perduto del tuo corpo,
e cercando la luce dei tuoi occhi chiusi.
E cosi quando la terra riceve il nostro abbraccio
andremo confusi in una sola morte
vivere per sempre l’eternita di un bacio.
Una poesia abbastanza triste di Pablo Neruda che racconta l’ amore devoto che lo scrittore provava per la sua amata. Ma l’amore, come la vita, non e eterno, perche quest’ultima dipende dalla prima.
5. Sonetto 83
E bello, amore, sentirti vicino a me di notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturno,
mentre svelo le mie preoccupazioni
come se fossero reti confuse.
Assente, attraverso i sogni naviga il tuo cuore,
ma il tuo corpo cosi abbandonato respira
cercarmi senza vedermi, completando il mio sogno
come una pianta che raddoppia nell’ombra.
Eretto, sarai un altro che vivra domani,
ma dei confini perduti nella notte,
di questo essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa si sta avvicinando alla luce della vita
come se il sigillo dell’ombra indicasse
col fuoco le sue creature segrete.
Ancora una volta, morte e amore, cosi come vita e sofferenza, vanno di pari passo per l’autore . Continuiamo con la nostra selezione.
6. Bella
BELLA,
come nella pietra fresca
dalla sorgente, l’acqua
apre un ampio lampo di schiuma,
questo e il sorriso sul tuo viso,
bella.
Bella,
con mani fini e piedi sottili
come un cavallo d’argento,
che cammina, fiore del mondo,
quindi ti vedo,
bella.
Bella,
con un aggrovigliato nido di rame
nella tua testa, un nido
color miele cupo
dove il mio cuore arde e riposa,
bella.
Bella,
i tuoi occhi non si adattano alla tua faccia,
i tuoi occhi non stanno a terra.
Ci sono paesi, ci sono fiumi
nei tuoi occhi,
il mio paese e nei tuoi occhi,
Li cammino attraverso
danno luce al mondo
dove cammino,
bella.
Bella,
i tuoi seni sono come due pani
di terra di cereali e luna d’oro,
bella.
Bella,
la tua vita
il mio braccio la rendeva come un fiume quando
Trascorro mille anni nel tuo dolce corpo,
bella.
Bella,
non c’e niente come i tuoi fianchi,
forse la terra ce l’ha
da qualche parte nascosto
la curva e l’aroma del tuo corpo,
forse da qualche parte
bella.
Bella, mi bella,
la tua voce, la tua pelle, le tue unghie
bella, mi bella,
il tuo essere, la tua luce, la tua ombra,
bella,
tutto cio che e mio, bello,
tutto cio che e mio, mio,
quando cammini o riposi,
quando canti o dormi,
quando soffri o sogni,
per sempre,
quando sei vicino o lontano,
per sempre,
sei mia, mia bellezza,
per sempre.
Sensazioni, emozioni e sensazioni prevalgono sempre nel suo lavoro, ma lo scrittore non trascura la parte fisica e piu “superficiale” , alla quale attribuisce anche un valore importante.
7. Il mio schiavo…
ESCLAVA mia, tememe. Amame. Esclava mia!
Sono con te il piu vasto tramonto del mio cielo,
e in esso la mia anima si staglia come una fredda stella.
Quando si allontanano da te, i miei passi ritornano a me.
La mia stessa frusta cade sulla mia vita.
Tu sei cio che e dentro di me ed e lontano.
Fuggendo come un coro di nebbie inseguite.
Accanto a me, ma dove? Lontano, che e lontano.
E cio che cammina molto sotto i miei piedi.
L’eco della voce oltre il silenzio.
E cio che nella mia anima cresce come muschio tra le rovine.
Una poesia ricca di possibili interpretazioni che fa dubitare di chi sia il vero schiavo di questo rapporto, se l’amato o lo stesso Pablo Neruda. Un rapporto che distilla sofferenze che , a priori , non sono chiare.
8. Se mi dimentichi
Voglio che tu sappia una cosa.
Sai com’e questo:
Se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno nella mia finestra,
se tocco l’impalpabile cenere vicino al fuoco
o il corpo rugoso della legna da ardere,
tutto mi conduce a te, come se tutto cio che esiste,
aromi, luce, metalli, erano piccole barche che navigano
verso le tue isole che mi aspettano.
Ora, se a poco a poco smetti di amarmi
Smettero di amarti a poco a poco.
Se improvvisamente mi dimentichi, non cercarmi
che ti ho gia dimenticato.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere che attraversa la mia vita
e tu decidi di lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho radici,
pensa che quel giorno
In quel momento alzero le braccia
e le mie radici andranno a cercare un’altra terra.
Ma se tutti i giorni
ogni ora ti senti destinato a me
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
un fiore sulle tue labbra per cercarmi,
ay amor mio, ay mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla esce o e dimenticato,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finche vivrai saro tra le tue braccia
senza lasciare il mio.
La poesia in generale ha sempre trattato l’oblio come un evento simile alla morte . A volte, questi due concetti sono persino chiamati sinonimi, nella misura in cui uno cessa di esistere quando il resto degli esseri lo dimentica.
9. Amore
Donna, sarei stato tuo figlio, per averti bevuta
il latte delle mammelle come di sorgente,
per guardarti e sentirti al mio fianco, e averti
nel riso d’oro e nella voce di vetro.
Per sentirti nelle mie vene come Dio nei fiumi
e ti adoro nelle tristi ossa di polvere e di calce,
perche il tuo essere passera senza dolore al mio fianco
ed e uscito nella stanza -pulito da ogni male-.
Come potrei sapere come amarti, donna, come potrei saperlo
ti amo, ti amo come nessuno ha mai saputo!
muori e ancora
ti amo di piu.
E ancora
ti amo di piu.
La famosa poesia di Pablo Neruda intitolata Amor attira sempre l’attenzione per il paragone che l’autore fa tra la sua amata e una madre. Una poesia piu diretta ed esplicita di quella a cui forse molti sono abituati.
10. Sed de ti
La sete di te mi tormenta nelle notti affamate.
Tremula la mano rossa che anche la sua vita risorge.
Ubriachezza da sed, luoghi ma, ma da selva en seguire.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide……
Ecco perche tu sei la sete e cio che deve placarla.
Come posso non amarti se devo amarti per questo.
Se questo e l’ormeggio come tagliarlo, come.
Come se anche le mie ossa avessero sete delle tue ossa.
Sete di te, atroce e dolce ghirlanda.
Assetato di te che di notte mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, a cosa servono i tuoi occhi?
La bocca ha sete, a cosa servono i tuoi baci?
L’anima e in fiamme da queste braci che ti amano.
Il corpo vive il fuoco che brucera il tuo corpo.
Di ma non. Ma e infinito. Ma che tipo di cespugli sei, pero.
E in esso e annientato come l’acqua nel fuoco.
La sete come sinonimo di quel senso di bisogno dell’altro e sempre stata usata nella letteratura e nella poesia. In questa poesia di Pablo Neruda riprende la metafora e gioca con essa per tutta questa poesia perfetta.
Perche la sete non cessa mai, ne il bisogno di sentirsi vicini all’amore; e forse, scrivere poesie essendo uno scrittore di questo livello, ancor meno.
11. Nudo
Nuda sei semplice come una delle tue mani:
liscio, terroso, minimale, rotondo, trasparente.
Hai linee lunari, percorsi di mele.
Nudo sei magro come il grano nudo.
Nuda sei blu come la notte a Cuba:
Hai viti e stelle tra i capelli.
Nuda sei tonda e gialla
Come l’estate in una chiesa dorata.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie:
curvo, sottile, roseo fino alla nascita del giorno
ed entri nel sottosuolo del mondo
come in un lungo tunnel di abiti e lavori:
la tua lucidita si spegne, si veste, si disfa
e di nuovo e di nuovo a mani nude.
Pablo Neruda si e sempre distinto per la cura dei dettagli . Chissa, forse uno dei tratti che distingue i poeti dalle altre persone e proprio questo.
12. Amore mio, se io muoio e tu non muori…
Amore mio, se io muoio e tu non muori,
Non diamo al dolore piu territorio:
amore mio, se tu muori e io non muoio,
Non esiste un’estensione come quella in cui viviamo.
Polvere nel grano, sabbia nelle sabbie
tempo, acqua errante, vento vago
Ci prendo come grano a vela.
Non siamo riusciti a trovarci in tempo.
Questo prato in cui ci troviamo,
oh piccola infinita! torniamo.
Ma questo amore, amore, non e finito
e proprio come non aveva avuto nascita
non ha morte, e come un lungo fiume,
cambia solo terre e labbra.
La verita e che quando condividiamo i nostri ultimi giorni accanto alla persona amata, e molto probabile che uno se ne vada prima dell’altro. E se dipendesse da te? E se succede alla persona amata? Quale sarebbe il migliore?
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