Introduzione Oggi onoriamo uno dei giganti del cinema moderno, Tim Burton. La sua figura intellettuale, con uno stile visivo unico e ricco di caratteristiche autentiche, da oltre quarant’anni ha avvelenato lo schermo con una varietà di saghe, film d’animazione e produzioni dal design complesso, catturando l’attenzione di milioni di persone. A seguire analizzeremo le luci intense e le ombre fitte che hanno costruito una delle carriere cinematografiche più entusiasmanti della storia.
Infanzia e primi passi nel cinema
Timothy Walter Burton è nato il 25 agosto 1958 nella sua città natale Burbank, in California. La madre Jean Erickson e il padre William “Bill” Edison Burton Jr. erano entrambi occupati nello studio televisivo della NBC, come pianista e operatore di macchine, rispettivamente. Fin da piccolo, Tim prese ricetta dalla cucina creativa che lo circondava con l’aggiunta di un peculiare, nostalgico gusto alla vecchia disneyano, un ingrediente che sarebbe diventato un marchio registrato nei suoi lavori a venire. Nel corso della sua infanzia, Burton finì nel programma di arte di Burbank. Dopo che i genitori divorziarono nel 1971, trascorse gran parte della scuola media e del liceo frequentando questa scuola, affinando le sue passioni e dare i suoi primi passi nel campo del cinema.
Dopo aver frequentato la Cal Arts, un’accademia che ha prodotto altri noti cineasti come John Lasseter, Brad Bird o Henry Selick, Burton piazzò il primo progetto di cortometraggio animato dal titolo “stalk of the Celery Monster”, che mostrava due creature dall’aspetto alieno in una lotta areana scontro. Il corto ispirato a Ray Harryhausen fu ben notato dai critici ed eseguito al Festival di Annecy nel 1979. Grazie a queste raccomandazioni e a una generazione di visionari sfuggiti alla normalità, cominciò a ricevere più richieste fino a che venne notato da Disney.
Le produzioni Disney
Nel 1983 arrivò il primo lavoro professionale di Burton con l’emittente di Topolino, la produzione di Stop Motion “Frankenweenie”. Trasmessa come una storia nel programma di animazione “Tales from the Cryptkeeper”, fu proprio questo corto che rese la compagnia di animationi giapponesi Tôhô interesesante a produzioni internazionali come la Warner Bros. Con l’aiuto dell’ossessione cinematografica di Burton, la Warner lo ingaggiò nel 1985 per la realizzazione del suo primo lungometraggio di animazione, L’Impero del Sole Cacciatore, con la colonna sonora di Danny Elfman.
Tuttavia, la sua ascesa nella carriera di regista di Hollywood ha avuto luogi quando ha diretto l’irriverente commedia horror Beetlejuice, e il suo esordio come attore. Dirigere questa opera ha portato a Tim l’accesso a progetti più grandi e al produttore Larry Wilson, portò l’attenzione della DC Comics. Per la loro sorpresa, Tim Burton sognava di lavorare con loro, infatti uno dei suoi sogni più profondi era quello di mettere in scena un film della DC.
Le produzioni DC
Le lodi che Burton ha ricevuto per Beetlejuice lo hanno reso degno di curare uno dei personaggi più iconici della DC, Batman. Burton trasmutò la dark della natura della storia in una visione piena di moda gothica e design steampunk. Con Michael Keaton nel ruolo principale, l’uscita del film nel 1989 registrò un successo inaspettato che stravolse l’industria cinematografica a causa della quantità di entrate che derivò dallo stesso.
Tuttavia, anche se il sequel si è dimostrato abbastanza soddisfacente, al tempo di Batman Forever, Burton è stato sostituito da Joel Schumacher come regista, facendo l’apprezzamento del progetto più chiaro. Ma Tim, insieme al suo talento, tornò con un altro progetto, The Nightmare Before Christmas, adattato dal suo lungometraggio di animazione autoprodotto.
Il Nightmare Before Christmas
Con Burton alle prese con la sua terza fatica diretta, la saga di Dumbo come sceneggiatore, e la realizzazione della colonna sonora di corpi neri con Danny Elfman, il 1993 fu in grado di abbracciare una delle più celebri produzioni di Burton. Il film d’animazione musicale basato sull’opera originale messa in scena al Teatro Oakeside di Lockport da Tim, Danny Elfman e Denise Delia, è stato un successo di critica e di pubblico.
Originariamente destinato a un pubblico adulto per la sua visione squallida di Natale e di valori familiari, i commenti positivi degli spettatori più giovani hanno contribuito alla popolarità generale del film, portando ad un seguito in musica resto. La La Land Records lo ha curato e lo stesso team di Burton ha prodotto una colonna sonora per il film con uno dei veicoli di marketing più grandi che qualsiasi studio potesse sperare.
La rinascita degli anni 2000
Con il secolo nuovo, Burton tornò al suo genere di film sopratutto horror e dark come Big Fish, la nuova trilogia di Batman, Corpse Bride o Charlie and the Chocolate Factory. Ma anche con l’arrivo di alcune trasposizioni cinematografiche di libri classici come Alice in Wonderland è tornato anche a lavorare in qualche produzioni commerciali.
Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children, Maleficent, Alice Through the Looking Glass o Dumbo, sono alcuni dei titoli dei più recenti lavori di Benjamin Button, la curiosa produzione di Tim che sfrutta le più recenti tecnologie di animazioni come Real Effects e Designs CGI. Nonostante a qualcuno possa sembrare un girare in tondo nel suo avanzare professionale, molti guardano la trasformazione con grande piacere, essendo Burton un cineasta che cerca sempre di far evolvere i suoi lavori e sperimentare nuove tecnologie per diversificare la sua produzione.
In sintesi, possiamo affermare che Tim Burton è uno dei registi più ricercati della cinematografia moderna, con più di quarant’anni di carriera alle sue spalle.