La curiosita e il motore della crescita e della conoscenza, ci spinge ad avventurarci nel mezzo, a capire, a capire come e perche le cose accadono in questo modo. L’essere umano e attivo e cerca risposte nel mondo circostante. Interviene anche quando si stabilisce un contatto con altre persone e soprattutto quando si tratta di relazioni emotive.
Non ti e successo quando hai appena conosciuto qualcuno e ti piace, che vuoi sapere tutto di lui: cosa pensano, cosa fanno, i loro progetti, la loro famiglia, il loro lavoro?
Questa curiosita puo portare anche a qualcosa di piu dannoso, quando si supera un certo limite e si entra nell’intrusione nello spazio privato dell’altro. Questo e sempre esistito: spiare l’altra persona, sapere chi vede, di cosa sta parlando.
L’unico inconveniente e che con il progresso della tecnologia e l’esplosione dei social network, e a portata di clic.
Oggi spiare qualcuno attraverso le reti e mostruosamente possibile, a livelli che non avremmo mai immaginato.
C’e anche un termine per questo: stalking.
Parola nuova, vecchia abitudine
Stalking e una parola sempre piu sentita. Deriva dall’inglese, dal verbo “to stalk”, che equivale a “harass”, “spy” o “perseguire”, adattandolo alla nostra lingua.
Viene utilizzato quasi esclusivamente nell’ambiente tecnologico, in particolare nei social network e descrive l’azione di molestare una persona online attraverso social network come Facebook, Twitter, Instagram, ecc.
Questo comportamento implica guardare il profilo della persona, osservare e analizzare i post e le foto, e talvolta puo passare dall’essere un semplice hobby o curiosita di poca importanza, a diventare un’ossessione.
Questo comportamento puo venire dopo le classiche domande: “Con chi stavi chattando?”, “Perche il tuo ex e tuo amico su Facebook? cosa pubblichi? o essere un comportamento indipendente e ben nascosto.
Ovviamente, una curiosita “innocente” (“voglio sapere cosa sta combinando”) non e la stessa cosa di una preoccupazione ossessiva che si conclude con la creazione di profili falsi e messaggi minacciosi o offensivi.
I pericoli
I motivi per perseguitare il tuo partner o ex partner possono essere molto vari: senti che non ti sta dicendo la verita o che sta flirtando con qualcun altro, stai cercando prove del suo inganno, vuoi sapere tutto quello che fa , tra gli altri.
Nessuno e al sicuro dall’influenza dei social network nel rapporto di coppia e gli esperti parlano di sintomi di disadattamento, conflitti e persino fratture nelle coppie “grazie” Insicurezza e gelosia sono la giustificazione perfetta per lo stalking di coppia, ma in realta rappresenta un grave problema.
Niente a questo mondo si fa senza conseguenze: una reazione segue sempre un’azione, quindi se perseguiti il tuo partner, ti esponi a certe cose.
Puoi cadere in pericolosi malintesi: se non capisci i codici e le modalita di comunicazione con i tuoi amici o colleghi, e molto probabile che troverai una spiegazione sbagliata per alcune cose. Questo ti rendera preoccupato o geloso di cose che potrebbero non essere mai successe. Sicuramente vuoi che lui rispetti la tua privacy, quindi la cosa logica sarebbe che tu facessi lo stesso. L’idea di coppia non e che diventi un essere unico, ma che ognuno abbia il suo spazio e la sua privacy senza l’obbligo di condividerlo con l’altro. Se scopre che lo stai perseguitando, ci sara sicuramente un litigio forte o, perche no, una rottura.
La fiducia e il fondamento della coppia. Se non ti fidi di e, significa che qualcosa non funziona come dovrebbe. Non e salutare vivere diffidando di cio che dice, di cio che fa, di dove va o con chi sta. Questi impulsi a controllare tutto di solito causano piu danni che soluzioni. Perseguitare il tuo partner alimentera la tua gelosia, cosi che se esiste, la amplifichera fino a diventare una certezza. E se non sei geloso, ma inizi con il controllo dei comportamenti, probabilmente finirai per esserlo.
Lo stalking nella conquista dell’amore alimenta molto l’immaginazione e cio che pensiamo della vita dell’altra persona. Le nostre attrazioni e rifiuti, miti e pregiudizi, sono alimentati da cio che osserviamo nelle reti. L’immaginazione puo essere un grande veleno se non e accompagnata da una visione razionale di cio che sta accadendo.
Se hai rotto con qualcuno ma continui a perseguitarlo, potresti avere un processo di rottura molto lungo e problematico. Lo spionaggio che fai e un modo per prolungare la tua relazione e l’energia che ci metti ti impedira di curare le tue ferite e iniziare qualcosa di nuovo. Puo anche portare a sentimenti molto negativi, come il confronto (perche ho passato un brutto periodo con questa rottura e lui sta cosi bene? Perche e con lei e non io? Cosa ha lei che non ho? ). Molte volte quello che vediamo sui social mostra che la reazione dell’altro alla separazione non mostra i segni di angoscia che ci si aspetta: porta infatti a pensare che “si sta divertendo meglio di me”. Questo puo portare a svalutazione e danni profondi all’autostima. Fare
Internet e i social network possono essere un ottimo strumento per migliorare la nostra vita e le nostre relazioni o diventare una minaccia, rendendo impossibile stabilire relazioni sane e armoniose.
Questi sono alcuni aspetti che devono essere presi in considerazione per evitare conflitti.
– Devono essere raggiunti accordi sui social network, su come utilizzarli, stabilire chiaramente cosa disturba e cosa non disturba ciascuno dei membri della coppia. Cio implica stabilire cosa sara fatto quando saranno insieme.
-Preferire la comunicazione attraverso i social network, anche parlando di argomenti privati sulle rispettive bacheche, non e segno di un rapporto sano e maturo. Hai notato che molte coppie che si amano sui social network sono molto fredde faccia a faccia? In questi casi c’e una freddezza molto significativa nella vicinanza con il partner, quindi e piu facile dire come ci si sente sullo schermo che di persona, un fatto che aumenta il problema.
Possiamo quindi ritenere che le nuove tecnologie possano danneggiare le relazioni, ma solo se glielo permettete. Le vere relazioni non si costruiscono attraverso uno schermo, ma in faccia.